Il pensiero riflessivo nel problem solving
L'uomo si distingue dagli animali soprattutto per il pensiero riflessivo.
Quando facciamo o diciamo qualcosa di sbagliato, iniziamo a pensare alla situazione, cercando di capire qual è stato l'errore. Alla fine, una volta individuato l'errore, proviamo a immaginarci altre strade o strategie di comportamento.
Questo chiuderci in noi stessi è una sorta di elaborazione dei dati. Ci concentriamo per capire e studiare meglio le informazioni provenienti dall'ambiente esterno, le altre persone e le circostanze.
Nel processo di analisi del problema ( problem solving ) entrano in gioco diversi fattori. Il processo può essere suddiviso nelle seguenti fasi:
- La capacità di accorgersi del problema. Se l'uomo non si accorge di aver fatto una gaffe, il processo non inizia perché il problema "non esiste". Spesso, sono i segnali esterni ( feed-back ) a essere degli indizi, dei segnali di allarme per chi li riceve.
- Il pensiero riflessivo per analizzare la situazione. Una volta compresa l'esistenza del problema, la mente inizia a ripensare alla situazione per cercare altre informazioni e completare il quadro, allo scopo di comprendere meglio gli effetti e le eventuali cause del problema.
- L'immaginazione per simulare altre situazioni. Quando la mente riesce a inquadrare le cause del problema, comincia a immaginare gli altri comportamenti possibli e i loro effetti sulla situazione, per individuare le strategie alternative che conducono a un risultato finale atteso migliore.
Questo processo inferenziale apporta nuova conoscenza personale, quello che normalmente chiamiamo esperienza.
Al ripresentarsi di una situazione o di un problema simile o uguale, molto probabilmente tenderemo a accedere alla precedente esperienza, per tentare le altre strategie di comportamento che abbiamo immaginato o riprovare le vecchie.
Lo stesso processo può essere usato per la costruzione dei sistemi esperti e dei software di intelligenza artificiale.
28 / 01 / 2016