Redirect ingannevole
Si parla di pagina ingannevole anche quando il documento reindirizza l'utente verso un indirizzo diverso da quello iniziale, ma soltanto in alcune particolari situazioni.
Cos'è un reindirizzamento o redirect
Un reindirizzamento ( o redirect ) è un'operazione che richiama automaticamente un indirizzo URL differente rispetto a quello digitato o cliccato sul browser dall'utente.
Si ottiene inserendo un comando HTTP 3xx ( es. Redirect 301 ) per indicare al search engine e al browser dell'utente che il contenuto della pagina richiesta è stato spostato temporaneamente o permanentemente su un altro indirizzo.
In genere, è utilizzato per spostare i contenuti del sito su un nuovo indirizzo. Il nuovo indirizzo viene richiamato automaticamente dal browser, senza che l'utente si accorga di nulla.
Nota. L'unica differenza di una pagina reindirizzata è l'indirizzo URL nella barra del browser, il quale è diverso rispetto a quello richiesto inizialmente dall'utente. E' comunque un'informazione poco visibile. Pochi utenti controllano l'indirizzo sulla barra e, il più delle volte, cliccano su un link senza conoscere nemmeno l'indirizzo URL.
In generale il redirecting 301 è accettato dai motori di ricerca.
Quando il search engine trova un redirect 301 sposta il ranking e il posizionamento naturale del documento di origine sulla pagina di destinazione del redirect ( landing page ).
Esempi di redirect accettati
Un reindirizzamento è sempre accettato in queste circostanze
1) Un sito sposta tutti i suoi contenuti da un nome di dominio a un altro
2) Un documento del sito web viene spostato in un indirizzo differente all'interno dello stesso sito web
Il redirect ingannevole o malevole ( Sneaky Redirects )
Il redirect può essere giudicato ingannevole ( sneaky redirect ) se produce una scarsa user experience per l'utente finale. In questo caso, si entra nella fattispecie delle pagine ingannevoli ( deceptive pages ).
Esempi di redirect ingannevoli
- Quando un reindirizzamento richiama molti indirizzi URLS prima di giungere a quello finale ( landing page ) è considerato ingannevole.
- Quando il documento è reindirizzato a diverse landing page a rotazione, sullo stesso dominio o su domini diversi.
- Quando la pagina reindirizza automaticamente verso le pagine dei website commerciali per completare una transazione ( es. eBay, Amazon, ecc. ).
- Quando l'indirizzo URL della pagina di destinazione ( landing page ) ha un compito e uno scopo differente rispetto a quella di partenza.
Gray redirecting
Alcune operazioni di redirecting appartengono a una zona grigia ( gray redirect ) in quanto devono essere valutati caso per caso.
Una situazione ambigua si verifica quando un documento di un sito web ( A ) viene reindirizzato su un'altra pagina situata un sito web diverso ( B ). La nuova pagina risiede sotto un altro nome di dominio di secondo livello.
Nota. Nell'esempio precedente la pagina iniziale si trova su un nome di dominio diverso ( www.lapaweb.com ) rispetto a quello di destinazione ( www.andreaminini.com ). Soltanto una pagina interna del primo sito viene reindirizzata sul secondo sito. L'utente può navigare entrambi i siti ma quando clicca su un particolare documento del primo, viene reindirizzato sulla pagina del secondo sito.
A seconda dello scopo del redirect, quest'ultimo può essere considerato normale oppure ingannevole:
- Website Split. E' normale quando si tratta di un'operazione di split di un sito su due domini diversi da parte dello stesso proprietario. Un webmaster sta dividendo un sito in due siti diversi per separare tra loro gli argomenti in un'operazione di re-branding.
Nota. Nelle operazioni di split dei contenuti di un website, il proprietario del primo nome di dominio è anche il proprietario o titolare del secondo dominio. Questi dati sono visibili nel WHOIS della banca dati pubblica del registro dei domini.
- Seo black hat. E' ingannevole se lo scopo del redirecting è il trasferimento del posizionamento organico sul search engine da parte della pagina d'origine a quella di destinazione, dietro compenso economico. Si tratta di un'operazione della seo black hat, vietata dai motori di ricerca, simile all'acquisto dei link artificiali in una link building.
Nota. I due domini appartengono a diversi proprietari nel Whois del database dei domini. Il sito (B) acquista il posizionamento organico naturale del primo sito (A).
Il negative redirecting
A questi casi occorre aggiungere anche il negative redirecting. E' una delle pratiche recenti della Negative Seo che nasce per procurare danni a un sito web esterno.
Il negative redirecting è il reinstradamento automatico da pagine di scarsa qualità ( spam o bannate ) verso un sito web di destinazione, al solo scopo di trasferire su quest'ultimo le penalizzazioni sul search engine delle bad pages di origine oppure indurre il motore di ricerca a considerarli come reindirizzamenti ingannevoli.
In questo caso, la landing page non ha alcuna responsabilità sui reindirizzamenti e non può fare nulla per rifiutarli. Spesso, il proprietario della landing page è persino inconsapevole di subire un attacco di negative redirecting.