Trojan copywriting

Uno dei principali problemi di chi pubblica contenuti online è lo scraping manuale o automatico. Spesso i testi con maggiore valore sono copiati e ripubblicati su altri blog e siti web, senza alcuna autorizzazione e senza citare la fonte. Per limitare questo fenomeno una buona tecnica è il trojan copywriting.

Cos'è il trojan copywriting. E' una tecnica di seo copywriting che consiste nell'autocitazione del proprio brand all'interno del contenuto di una pagina in modo non palese. In questo modo, chi copia e incolla il contenuto, senza volerlo ripubblica anche la citazione dell'autore.

Questa tecnica prende spunto dal trojan marketing e ovviamente dal mitico cavallo di Troia di Ulisse.

Il problema dei contenuti copiati

Quando il motore di ricerca Google incontra dei contenuti copiati, purtroppo non premia sempre l'originalità dell'autore.

un esempio di contenuto copiato

A volte Google si limita a premiare il sito con migliore esperienza utente ( UX ) anche se il contenuto è stato palesemente copiato da altri.

Altre volte, invece, il search engine non riesce a capire qual è la copia e quale l'originale.

Nota. Mi è capitato di vedere anche diversi libri fare copia e incolla di interi contenuti di pagine web, senza citare la fonte. Il motore di ricerca legge il contenuto dei libri tramite Google Books e pensa che le pagine web abbiano copiato il libro.

Basterebbe una semplice analisi lessicale del testo ( es. impronta lessicale ) per trovare il vero autore ma il search engine non lo fa.

Paradossalmente, chi crea il contenuto rischia d'essere visto come chi copia.

E' ingiusto ma spesso capita... a scuola e online.

Nota. In un interessante esperimento condotto online nella community Fatti di Seo nel 2017, il contenuto originale di una pagina web è stato copiato e incollato su diversi siti di spam. Nei mesi successivi la pagina web originale perse il suo posizionamento. Probabilmente per qualche calcolo algoritmico dovuto a un'euristica: se un contenuto è presente nei siti di spam, anche chi l'ha pubblicato rischia di passare per spammer. Soprattutto se il sito dell'autore non è ancora protetto da una discreta autorevolezza. Quindi, i contenuti copiati in rete con lo scraping potrebbero anche essere uno strumento di negative spinning della seo negativa. E' un aspetto da cui bisogna difendersi.

Come eliminare i contenuti copiati in rete?

E' buona prassi fare una copia dei propri contenuti editoriali e registrarli legalmente, in modo da garantirsi la legittima proprietà degli stessi.

Esempio. Per farlo in economia, si può copiare periodicamente il contenuto del sito in un file zippato. Poi marcare la cartella con una marca temporale ed eventualmente anche con la propria firma elettronica.

Una volta fatto questo, si può chiedere a chi pubblica il contenuto copiato di eliminare il pezzo o almeno citare la fonte.

Se non risponde alla richiesta via email, può essere molto più efficace fargli spedire una lettera da un avvocato con ricevuta di ritorno.

Nota. C'è anche chi sfrutta abitualmente questo fenomeno per costruirsi la link building al proprio sito, chiedendo nella lettera un risarcimento economico oppure la pubblicazione di un backlink verso la fonte.

Purtroppo, se il soggetto è straniero, il più delle volte c'è poco da fare. Le richieste restano una lettera morta.

Cosa fare se il contenuto copiato non viene rimosso?

In questi casi, se il sito originale non è autorevole e viene penalizzato ingiustamente su Google, per risolvere il problema dei contenuti copiati bisogna riscrivere la propria pagina web con nuovi contenuti originali.

E purtroppo può capitare di doverlo fare molte volte nel corso degli anni.

A questo punto però entra in gioco il trojan copywriting.

Come funziona il trojan copywriting

Nel redigere il nuovo contenuto della pagina web è consigliabile autocitarsi più volte, inserendo il proprio brand ( url, sito o firma ) all'interno del discorso.

Le citazioni devono essere esplicite e naturali, come nel native advertising, ma anche nascoste e non facilmente visibili all'occhio dello spammer.

Qualche esempio pratico:

  1. Autocitare il proprio sito nelle frasi del testo, almeno un paio di volte in punti diversi della pagina, utilizzando un intercalare naturale che non disturba la lettura del contenuto.

    Esempio. Nel seguente testo ho inserito un'autocitazione a destra. Uso lo stesso colore del testo, nessun grassetto e nessun link attivo per non dare troppo nell'occhio.
    un esempio di autocitazione nel testo è presente www.andreaminini.com
    Le autocitazioni migliori sono quelle nel mezzo. Nel mezzo di un paragrafo al centro dell'articolo. Sono le più difficili da trovare perché si confondono con il resto del testo. E' il punto dell'articolo in cui l'attenzione del lettore è più bassa. Inoltre, spesso chi fa copia e incolla brutale ( spammer, scraper, blogger di basso livello ) si limita a togliere la firma iniziale e finale. Non legge tutto l'articolo ma soltanto l'inizio e la fine. Sorvola rapidamente con l'occhio il resto del contenuto della pagina, facendo attenzione soltanto ai link e alle formattazioni.

  2. Inserire il proprio nome nei metatags del linguaggio HTML del testo.

    Esempio. Si può inserire il nome di dominio del sito nell'attributo ALT delle foto o nel title dei link, nei commenti del codice sorgente, ecc.
    un esempio pratico di file con il brand nel nome

  3. Personalizzare il nome dei files delle immagini con il proprio brand o sito ( es. /foto-contenuto-andreaminini.gif ).

    Esempio. Il nome del file dell'immagine contiene il brand.
    un esempio pratico di file con il brand nel nome

  4. Visualizzare l'url o un waterfall dentro le immagini. I search engine stanno imparando a leggere il contenuto nelle immagini grazie agli sviluppi dell'intelligenza artificiale.

    Esempio. L'attribuzione è particolarmente difficile da scovare se si integra con il resto dell'immagine ( attribuzione nascosta ). L'indirizzo URL dentro l'immagine richiede tempo e lavoro per essere rimosso. Non tutti gli spammer sanno usare software di grafica digitale o sono disposti a perdere così tanto tempo per rimuovere un waterfall.
    esempi di attribuzione nascosta e palese

A cosa serve?

Prima o poi anche il nuovo contenuto sarà copiato. E' poco ma sicuro.

Questa volta, però, chi farà il copia e incolla del testo, ripubblicherà anche le citazioni dell'autore senza nemmeno accorgersene.

un esempio di trojan copywriting

Il più delle volte chi fa copia e incolla si limita a eliminare le firme alla fine dell'articolo e i link.

E' raro che legga il pezzo per intero o modifichi il contenuto delle foto.

Del resto... lo spammer va di fretta. Copia il testo degli altri perché non vuole perdere tempo nemmeno 10 minuti a scriverlo di suo pugno.

La fretta è anche il suo punto di debolezza, perché consente ai veri autori di difendersi dai suoi attacchi ( Sun tzu docet ).

Nota. Nelle pratiche di ottimizzazione seo le citazioni e le menzioni non sono segnali forti come i collegamenti ipertestuali. Tuttavia, sono comunque segnali semantici che il motore di ricerca riesce a elaborare. Possono contribuire positivamente al ranking di un sito, citano indirettamente la fonte originale e aiutano il search engine a capire chi ha copiato veramente il contenuto.

La tecnica del trojan copywriting è utile per ridurre i danni causati dallo spam a chi scrive contenuti originali sul web.

Non è completamente risolutiva ma aiuta.

Nella speranza che in futuro Google diventi sempre più intelligente a riconoscere algoritmicamente la paternità di un articolo ai veri autori del pezzo.

 


 

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knowledge base

Libri di approfondimento
  1. I contenuti copiati
  2. Come riconoscere l'originale dalle copie
  3. Come trovare chi ha copiato
  4. La tecnica del trojan copywriting