Il nome di dominio come fattore di ranking

Il nome dominio di un sito web influisce in vari modi sul posizionamento nei motori di ricerca. In primo luogo, il dominio è strettamente legato al brand e all'autorevolezza del sito. In secondo luogo, fornisce diverse informazioni ai motori di ricerca ( proprietario, anzianità, ecc. ).

Nota. C'è anche un'ipotetica influenza del nome di dominio quando veicola all'interno una parola chiave. Tuttavia, non tutti sono d'accordo.

Analizziamo singolarmente i vari punti

  • L'anzianità del dominio ( domain age ). In teoria, un dominio attivo da più anni dovrebbe fornire maggiori garanzie di affidabilità.
  • Keyword uguale al dominio ( exact match domain ). I motori i ricerca usano la coincidenza della keyword con il dominio ( exact match domain o EMD ) per associare i brand ai relativi siti web e soddisfare le ricerche navigazionali degli utenti.
  • Le keyword nel dominio. Se la keyword è compresa nel nome di dominio, è rilevata dall'algoritmo del motore di ricerca. Non è detto però che contribuisca a un buon posizionamento. L'effetto è comunque inferiore rispetto al caso dell'exaxt match domain.
  • Le keyword nel sottodominio. La presenza di una keyword nel sottodominio ( dominio di terzo livello ) è un vecchio fattore degli algoritmi dei motori di ricerca. Era un fattore particolarmente importante nei primi anni duemila. Successivamente ha perso importanza.
  • La data di scadenza del dominio. La durata del periodo di registrazione potrebbe influire sul posizionamento. Spesso i progetti di lungo periodo hanno domini registrati anticipatamente per molti anni. Viceversa, i domini spam o doorway sono rinnovati di anno in anno.
  • La storia del nome di dominio
  • La reputazione del dominio
  • Reputazione del proprietario del dominio. È un aspetto particolarmente importante. Se il proprietario dei domini A e B ha una buona reputazione su questi ultimi, molto probabilmente godrà della medesima reputazione anche sul nuovo dominio C. Viceversa, se un proprietario ha accumulato nel tempo una cattiva reputazione su vecchi domini A e B ( es.spam, virus, ecc. ), molto probabilmente sarà penalizzato anche sul posizionamento del nuovo dominio C.
  • Whois privato o pubblico. I domini possono essere registrati in forma pubblica o privata. Nel primo caso i dati del proprietario sono pubblicamente visibili a tutti nel WHOIS. Nel secondo caso, invece, i dati non sono visibili. La registrazione in forma privata potrebbe essere interpretata dagli algoritmi dei motori di ricerca come un fattore di minore affidabilità del sito web. Del resto nei domini "privati", quelli sotto il servizio di protezione della privacy, il motore di ricerca non può risalire alle informazioni positive o negative sul proprietario. Pur non essendo certo, è logico ipotizzare che l'algoritmo attribuisca una penalizzazione su questi ultimi.
  • L'estensione del dominio. L'estensione del nome di dominio ( o nome di dominio di primo livello ) fornisce al motore di ricerca altre importanti informazioni sul sito web. Ad esempio, è molto frequente che gli utenti digitino i nomi di dominio utilizzando il TLD nazionale ( es. .IT ). Un dominio con estensione .IT potrebbe aumentare il ranking nazionale sulle pagine dei risultati di ricerca ( SERP ).

    Nota. In passato l'estensione geografica del dominio era usata dagli algoritmi per stimare l'audience del dominio e i contenuti. Oggi i motori di ricerca moderni possono utilizzare molti altri fattori ( semantici, statistici, social, ecc. ) per risalire al target nazionale. Tuttavia, l'estensione di dominio potrebbe avere ancora oggi qualche ruolo negli algoritmi dei motori di ricerca.

 


 

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Un nome di dominio veicola diverse informazioni sul contenuto di un sito web. Se una keyword di ricerca è compresa nel nome di dominio di un sito, molto probabilmente quel sito approfondisce gli argomenti relativi a quella keyword. Questa semplice logica è, però, anche banale e, spesso, fuorviante. Non è detto che la presenza di una keyword nel nome di dominio garantisca anche un contenuto di qualità e affine al tema. Agli albori del web si scatenò una corsa all'acquisto dei nomi di dominio più comuni, quelli relativi alle categorie merceologiche o ai semplici nomi comuni di cose e concetti. Nella corsa all'accaparramento dei domini molte società investirono una fortuna, sperando di poterli rivendere al miglior offerente. Non esistevano ancora i motori di ricerca, come oggi li conosciamo, e nemmeno Google. Si pensava semplicemente che un nome di dominio facilmente ricordabile agevolasse la digitazione e la diffusione di un progetto. Questa semplice logica venne smentita dall'evoluzione stessa del web, molti grandi brand online nacquero inizialmente con nomi di dominio difficili da ricordare ( es. Google, Yahoo, ecc. ). Con l'arrivo dei motori di ricerca l'accaparramento dei nomi di dominio continuò sotto un'altra forma. Si iniziarono a registrare i nomi di dominio, anche con parole composte, per creare delle door page e per scalare il posizionamento sui motori di ricerca. Questi fenomeni inquinarono fortemente la relazione logica tra il nome di dominio e la keyword di ricerca, al punto da non renderla più credibile. Trovo persino strano che, ancora oggi, molti algoritmi di ricerca utilizzino questa informazione per determinare il posizionamento. È però opportuno distinguere l'analisi tra domini di secondo e di terzo livello.

Nome di dominio di secondo livello

E' la parte del nome di dominio che si ricorda di più ed è, quasi sempre, registrabile liberamente da tutti su diverse estensioni ( .IT, .COM, .ORG, ecc.). È l'informazione che più ha risentito del fenomeno di accaparramento dei domini negli anni '90. Quando è ben utilizzata l'informazione veicolata dal nome di dominio di 2° livello rappresenta ancora oggi un elemento di comunicazione molto importante. Ad esempio, il portale immobiliare www.casa.it gode senza dubbio di un vantaggio rispetto ai suoi competitor, il nome di dominio è facilmente ricordabile e il portale approfondisce le tematiche della keyword ( casa ) al 100%. In altri casi, però, la keyword non garantisce sempre affinità. Ad esempio, il nome di dominio www.caldaia.com non consiste in un portale dedicato al mondo del riscaldamento domestico, è una semplice pagina web in cui lo stesso dominio è posto in vendita al miglior offerente. In conclusione, la keyword nel dominio può facilitare l'aspetto mnemonico degli utenti, dando benefici soprattutto sulla facilità degli stessi a ricordarsi il nome del dominio. Non può, però, essere utilizzato come fattore determinante di un algoritmo di ricerca. Scendendo più nel dettaglio, è necessario distinguere i seguenti casi:

Exact Match Domain

E' il caso che si verifica quando il nome di dominio è uguale alla keyword. In un algoritmo di ricerca questa relazione è giustificabile soltanto per i marchi e i brand. Ad esempio, cercando FIAT su un motore di ricerca, è giusto che lo stesso restituisca tra i primi risultati l'home page del sito www.fiat.it. In questo caso, l'esatta coincidenza tra il nome di dominio e la keyword migliora la qualità della ricerca. Ciò vale, però, soltanto per i marchi e i brand registrati. È molto probabile che un brand abbia acquistato un nome di dominio uguale alla propria ragione sociale. In tutti gli altri casi la coincidenza tra il nome di dominio e la keyword non garantisce una risposta di qualità adeguata da parte dell'algoritmo. Ad esempio, se cercassi il termine "caldaia" sui motori di ricerca, non mi piacerebbe vedermi rispondere www.caldaia.com ( un dominio in vendita privo di contenuti ) soltanto per il fatto che quest'ultimo ha il dominio coincidente alla keyword. Nel corso del tempo i search engine hanno imparato a distinguere i domini in vendita, escludendoli dalle sERP, ma ancora oggi stentano a riconoscere i portali verticali con keyword coincidente al nome di dominio ma scarsi in contenuti di qualità.

Keyword nel nome di dominio

Quando la keyword è parte del nome di dominio di secondo livello, insieme ad altre parole, la relazione tra la keyword e il contenuto del sito web è ancora più debole rispetto all'extact match domain. La presenza della keyword non può essere considerata come un fattore attendibile per la ricerca. Le combinazioni sono praticamente infinite e la presenza della keyword non è un elemento determinante per la ricerca.

Keyword nel sottodominio ( dominio di terzo livello )

La presenza della keyword nel sottodominio ( dominio di terzo livello ) è un'informazione ancora meno attendibile per la ricerca. A differenza dei domini di secondo livello, i sottodomini possono essere aperti dal proprietario del dominio senza alcun costo aggiunto. È quindi probabile che il webmaster li apra semplicemente per favorire il posizionamento di alcune sezioni o contenuti di un sito web. Nel caso dei sottodomini anche l'extact match è un fattore inefficace. È una parte del nome di dominio facilmente manipolabile e uno dei principali fattori di web spam engine.

Conclusione

In conclusione, ad eccezione dell'exact match domain dei brand e dei marchi, il nome di dominio non può essere considerato come una condizione necessaria e sufficiente per garantire l'efficacia della ricerca. Per questa ragione mi stupisco che, ancora oggi, molti algoritmi di ricerca utilizzino il nome di dominio come un fattore determinante del processo diricerca. È uno dei fattori più vecchi e, probabilmente, è ancora utilizzato soprattutto per la facilità di reperimento dell'informazione e non certamente per la sua efficacia. 07 / 11 / 2013

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Libri di approfondimento

  1. Quali sono i fattori di ranking?
  2. I fattori tecnici
  3. La user experience
  4. Lo user intent
  5. Il contenuto
  6. I segnali sociali
  7. I backlink
  8. La popolarità
  9. L'autorevolezza